La storia della Valtellina si intreccia indissolubilmente con quella delle mucche. Per secoli, nei tempi passati, questo animale ha rappresentato la principale – e nella maggior parte dei casi l’unica – fonte di reddito per gli abitanti del territorio: latte e carne davano sostentamento alimentare, la pelle veniva utilizzata per borse e stivali e persino i suoi scarti servivano come concime per i campi e per le vigne.
Le origini dell’allevamento bovino in Valtellina si perdono nella notte dei tempi: si tratta di una pratica esistita da sempre, si potrebbe dire quasi connaturata alle caratteristiche di un territorio dominato dalla natura e ricco di pascoli erbosi. Allo stesso modo, si può affermare che esiste da sempre anche la razza bovina tipica della provincia di Sondrio: la razza bruna, allevata tradizionalmente a queste latitudini e altitudini.
Esistono testimonianze della diffusione di questa razza in Lombardia in epoca tardomedievale, con transiti dai cantoni Svizzeri attraverso il Gottardo e appunto dalla Valtellina, che aveva in Tirano – crocevia strategico tra Canton Grigioni, Valcamonica e la pianura – il suo centro commerciale nevralgico.
La razza bruna, che un tempo era chiamata alpina proprio per la sua zona tipica di diffusione, si caratterizza per essere un animale armonioso, dal colore uniforme (bruno, appunto), con un peso che oscilla tra i 550 e i 700 kg.
La bruna è soprattutto un animale rustico, ovvero molto resistente e robusto, una caratteristica essenziale in un contesto come quello montano dove l’agricoltura era di sussistenza e le mucche erano a triplice attitudine: produzione di latte, di carne e impiego nelle attività agricole e di trasporto. Questi animali infatti presentano una buona attitudine al lavoro, accentuata dalla muscolatura e dagli arti, che li rendeva utilizzabili nei campi in assenza dei ben più nobili (e costosi) cavalli.
Con il tempo la razza bruna in Valtellina si specializza per il latte, che produce in media in quantità di 80-90 quintali all’anno (più della pezzata rossa, meno della razza frisona che nel frattempo ha conosciuto grande diffusione). In particolare, il latte prodotto dalla bruna presenta una spiccata attitudine casearia grazie alla presenza cospicua della caseina: i formaggi che se ne ricavano assumono un gusto e un sapore unici e caratteristici, come testimoniano i prodotti Pedranzini tra cui ovviamente spiccano Bitto e Casera.
I segreti della produzione della nostra Azienda Agricola passano anche da qui: da questa razza bovina così diffusa e così speciale che, nelle migliori condizioni ambientali e di allevamento che ogni giorno uomo e natura le garantiscono, fornisce il latte che Pedranzini trasforma in alimenti di prima qualità nel solco della tradizione e con il massimo della passione.
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