Non si può trascorrere un weekend in Valtellina senza assaggiare una fetta di Scimudin o di Scimuda. Ancor di più se si tratta di Bormio, la patria di questo rinomato formaggio valtellinese.
Le prime attestazioni dello Scimudin risalgono ad alcuni documenti scritti che confermano il fatto che questo formaggio ha origini antichissime: i più antichi lo fanno risalire al 1616, ma sicuramente gli abitanti della valle lo conoscono da tempi più remoti. La tradizione secolare dello Scimudin è intuibile anche dal nome stesso: “scimud” nel dialetto locale significa “formaggio”, ed è facile ipotizzare che proprio questo fosse il principale tipo di formaggio che veniva prodotto e consumato nell’antichità.
La versione originaria dello Scimudin era però diversa da quella che oggi conosciamo. Lo Scimudin era infatti inizialmente un prodotto a base di latte caprino e si è poi evoluto nel corso del tempo “convertendosi” all’impiego di latte vaccino man mano che in Alta Valtellina l’allevamento delle capre lasciava posto a quello delle bovine da latte. Questo formaggio un tempo veniva realizzato direttamente in casa dagli abitanti di Bormio, che approfittavano della rapida stagionatura (massimo 4 settimane) per realizzarne in quantità e conservarlo poi nel fresco delle cantine.
Ai giorni nostri lo Scimudin e la Scimuda, che rappresenta la sua versione più grande, sono prodotti invece nei caseifici della Valtellina, come facciamo anche noi della Azienda agricola Pedranzini con il latte proveniente dagli allevamenti bovini locali, che trasmette tutta la genuinità dell’aria di montagna ai prodotti finali. Il gusto dello Scimudin è delicato e dolce, piuttosto fresco, con una morbida crosta di colore bianco tendente al giallo. La consistenza della pasta è tenera e tendente al paglierino, con occhiatura irregolare.
Lo Scimudin e la Scimuda sono classici formaggi da tavola buonissimi da gustare da soli grazie alla loro leggerezza, ma si utilizzano in cucina anche come ingredienti, come per esempio nel risotto alla Bresaola e Scimudin o nella preparazione della polenta per aggiungere un tocco di sapore. Gli abbinamenti migliori per apprezzare il gusto di questo tipico formaggio bormino sono con il miele millefiori, la confettura di zucca e pistacchi o la frutta fresca, mentre il vino che si sposa meglio è quello bianco.
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